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Il corpo di Janus era tutto ciò che Janus era. I suoi sensi, i suoi sentimenti, le sue emozioni, il suo pensare, l'intelligenza, tutto era quel corpo. E anche quel principio coordinatore delle facoltà umane, fisiche, sensitive e intellettive, che alcuni chiamano spirito, ma che in realtà altro non è che la somma di tutto quanto il corpo ha assorbito e rielaborato, distillato, selezionato, eliminato, un divenire ed un essere sempre diversi e sempre uguali, tutto questo era solo il suo corpo. La cultura assimilata dai libri che aveva letto scartando altri, le esperienze che si erano succedute, cercate o no, le percezioni che aveva allargato fino ad un imprudente parossismo. La grazia che lo pervadeva, tutto era corporeo. I suoi occhi, la bellezza che avevano carpito al mondo ed agli altri corpi. Le sue orecchie, la facoltà auditiva: la musica composta dall'uomo e quella della natura, e i silenzi, i silenzi! Le appassionate parole sussurrate o gridate degli amanti. Tutto materia.